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A.S.E.P.S.I.

Associazione Siciliana Etnea Persone Svantaggiate ed Invalide

Metodo Braille

     La comunicazione scritta, necessaria a conservare e trasmettere le informazioni, è legata alla percezione visiva e per lungo tempo è stata inaccessibile ai non vedenti che non hanno, quindi, potuto avere accesso ad una vasta mole di informazioni.
     Tale impossibilità di leggere lo scritto è stata superata grazie al metodo Braille, che ha consentito anche ai non vedenti l’alfabetizzazione, l’istruzione e la diffusione della cultura.
     Il francese Luigi Braille all'età di tre anni, volendo imitare il padre nel suo mestiere di sellaio, si accecò con gli arnesi da lavoro.
     All'età di dieci anni fu mandato all'Istituto di Parigi, ove fece grandi e rapidi progressi negli studi.
     Occupato tutto il giorno, di notte pensava continuamente come riuscire a dare ai suoi compagni e agli allievi un sistema di lettura e scrittura più rapido e semplice dei precedenti.
     Louis Braille non inventò di sana pianta il sistema di scrittura e lettura ad uso dei ciechi ma ha modificato un progetto del capitano Charles Barbier, che consisteva in un sistema a punti studiato per essere conosciuto da pochi (dai suoi militari) e notturno in modo tale da poterlo utilizzare senza luce. Il progetto però non ebbe un esito positivo, infatti, il capitano decise di non portarlo avanti. Il capitano però, ritenne che questo sistema potesse andar bene per i non vedenti che non avevano un vero sistema di letto-scrittura, quindi nel 1820 portò il progetto presso l'istituto per ciechi di Parigi, dove, fu subito portato all'attenzione di Louis Braille. Braille capì che il sistema era una buona idea ma andava modificata. Per cominciare Barbier lo aveva concepito come un insieme di 12 punti posti in orizzontale, con un casellino che poteva contenere 6 punti in alto e 6 in basso. Secondo Braille i punti previsti da Barbier erano troppi perchè il polpastrello potesse coprire tutto il casellino, quindi era necessario tatteggiare a lungo con conseguente perdita di tempo. Braille riuscì a ridurre il sistema a 6 punti disposti in verticale in modo da coprire con un solo movimento del polpastrello tutto il casellino che contiene una lettera. Louis Braille portò a compimento il proprio lavoro nel 1825.
     Con il sistema a sei punti, che si possono ottenere su due linee verticali dentro caselline rettangolari, si ottengono così 63 combinazioni possibili, più il casellino senza punti in rilievo che viene utilizzato come spaziatore tra una parola e l'altra. Tale sistema, pur rappresentando una scoperta eccezionale, non fu accettata subito negli istituti anche perchè erano diretti da vedenti e non percepivano l'utilità pratica.
     Il sistema Braille utilizza la scrittura in negativo, che si basa sulla tecnica dello sbalzo. La carta, che deve essere sufficientemente resistente e deformabile, viene incisa, non perforata, ma il polpastrello non percepisce l'incisione ma l'altorilievo che compare dall'altra parte del foglio.
     La tecnica della scrittura si basa sul metodo di fare ruotare mentalmente di 180 gradi il segno che si vuole incidere sul foglio, invertendo l'ordine usato nella lettura: si parte dall'estremità di destra della tavoletta e si procede verso sinistra, mantenendo l'ordine naturale della lettura.
     Esiste una convenzione che ha lo scopo di semplificare l'accesso al sistema Braille e per la quale si associa ad ognuno dei sei punti una posizione particolare ed un numero. Nella lettura del sistema, si parte dai tre punti posti a sinistra, e da quello di essi più in alto:
     1. punto alto sinistra;
     2. punto medio sinistra;
     3. punto basso sinistra;
     e così ai tre punti posti a destra si associano, iniziando dall' alto, i numeri 4, 5 e 6.
Per la scrittura la convenzione viene modificata specularmente: a destra i numeri 1, 2, 3 e a sinistra 4, 5, 6, sempre partendo dall'alto. Più precisamente, i punti da 1 a 6 occupano i posti in un casellino (vedasi fig. 4).
     Per controllare se la scrittura è avvenuta, cioè se il puntino è stato veramente inciso sul foglio, è possibile eseguirlo per la via uditiva perchè il punteruolo fa un certo rumore quando incide la carta.
     Per la verifica o per eventuali correzioni occorre aprire il telaio e togliere il foglio; se l'errore è dovuto ad un punto in altorilievo basta schiacciarlo o con il punteruolo o con l'unghia di un dito.
     Una volta che si vuole riprendere la scrittura su un foglio già parzialmente usato, si conduce la ricerca dell'ultima riga scritta ed eventualmente dell'ultima lettera qualora si voglia utilizzare anche la parte dell'ultima riga.
     La scrittura con la tavoletta richiede sempre molto tempo, per ridurlo al minimo è opportuno attenersi ad alcune regole che lo abbreviano il più possibile. Visto che la direzione della scrittura è da destra verso sinistra, è opportuno iniziare la punteggiatura da destra in alto, proseguendo sempre verso il basso sino ad avere completato la colonna a destra, quindi ripetere allo stesso modo la punteggiatura con l'altra colonna, saltando ovviamente i puntini che non devono essere incisi.
     L'importanza del sistema Braille risiede nella sua universalità che permette al cieco di riconoscere tramite il codice dei casellini tutto ciò che il vedente legge o scrive in nero.
     Le difficoltà di utilizzarlo su vasta scala dipendono da alcuni fattori: non si presta a stabilire una comunicazione scorrevole ed efficace tra non vedente e vedente, tra il bambino e i suoi compagni o con l'insegnante; non consente di avere la stessa qualità dei testi che hanno gli altri, soprattutto per la difficoltà di traduzione dei testi scolastici che vengono rinnovati ogni due o tre anni con conseguenti notevoli ritardi di usufruizione da parte del non vedente.
     Infine, si ritiene opportuno accennare che per particolari applicazioni rivolte all’informatica, le barre braille utilizzano un alfabeto a 8 punti, al posto di quello tradizionale a 6 punti. In tale modo si abbreviano i tempi di trascodifica dall’alfabeto del computer a quello Braille. Infatti il computer utilizza un codice di 256 segni per rappresentare le informazioni in forma letteraria (8 bit) perciò con 8 punti è possibile fare corrispondere ad ogni segno ASCII una combinazione Braille. Ciò consente al non vedente di distinguere le lettere maiuscole dalle minuscole, numeri, caratteri speciali senza equivoci e senza fare ricorso a programmi di trascodifica. A titolo esemplificativo si riportano gli schemi di scrittura braille con l'utilizzo della dattilobraille e con l'utilizzo del metodo manuale con il punteruolo. Per approfondimenti sulla vita di Louis Braille cliccare sul link La vita di Louis Braille

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